Riunione dei ministri per scongiurare la crisi della pesca nel Mediterraneo

 

Le più alte cariche istituzionali si riuniscono per la prima volta dopo 14 anni, pochi giorni dalla pubblicazione di uno studio scientifico che dimostra che il Mediterraneo ha perso un terzo delle sue risorse ittiche a causa della sovrapesca

Oceana richiede limiti di cattura, un maggior controllo e la protezione delle aree in cui i pesci crescono e si riproducono

Valletta, Malta – I ministri della pesca dei paesi del Mediterraneo, i rappresentanti dell’Unione europea e organizzazioni internazionali si incontreranno a Malta giovedì prossimo per affrontare la crisi della pesca nel Mediterraneo. A seguito di un nuovo studio scientifico che ha dimostrato che la sovrapesca colpisce il 90% degli stock ittici della regione, Oceana richiede l’adozione di una serie di misure urgenti durante la conferenza ministeriale, come l’introduzione di limiti di cattura, un controllo maggiore sull’attività di pesca e la protezione delle aree dove i pesci crescono e si riproducono.

Il bacino del Mediterraneo ha subito nei decenni un calo delle popolazioni ittiche. La mancanza di impegno politico nell’affrontare la questione, così come l’assenza di limiti di cattura, la pesca illegale dilagante e un controllo insufficiente hanno portato ad una situazione allarmante.

Le catture del pescato sono state quasi il triplo rispetto ai limiti raccomandati dagli scienziati. La sovrapesca diffusa ha portato ad un calo del 41% nei grandi predatori, come squali, tonni e pesci spada, e del 34% nei pesci commerciali e non commerciali, oltre a un aumento drammatico delle catture di giovanili o novellame. Di conseguenza, gli esperti in materia di pesca prediligono un sistema a quote (o TAC) per il Mediterraneo, una misura che Oceana sostiene da tempo, e che è in atto in altri mari.

Nonostante la situazione attuale della regione, uno studio commissionato da Oceana ha rivelato i potenziali guadagni per la pesca nel Mediterraneo, se gestita in modo sostenibile.

“Secondo lo studio scientifico le catture in alcune aree del Mediterraneo potrebbero aumentare del 200%, se gestite in modo efficace. Incoraggiamo fortemente i ministri a prenderne atto e ad agire in favore di questa opportunità, considerando la positiva ricaduta sulle comunità costiere in termini di posti di lavoro e economica, nonchè di risorse. Questa potrebbe essere l’ultima possibilità per salvare  le popolazioni ittiche del Mediterraneo, ma solo agiendo oggi, il futuro per il Mediterraneo è promettente”, ha dichiarato Lasse Gustavsson, direttore esecutivo per Oceana in Europa.

Oceana, che ha portato avanti campagne volte a una migliore gestione della pesca nel Mediterraneo da oltre dieci anni, raccomanda le seguenti misure per garantire il recupero sostenibile delle popolazioni ittiche:

  • Definire limiti di cattura secondo le migliori raccomandazioni scientifiche disponibili
  • Proteggere le zone in cui i pesci crescono e si riproducono
  • Rafforzare i controlli sulle attività di pesca

La Conferenza ministeriale sulla pesca nel Mediterraneo è la prima che si organizza dal 2003. Al termine della conferenza, i ministri responsabili per la pesca nel Mediterraneo sono tenuti a firmare la “Dichiarazione MedFish4Ever di Malta”, un progetto politico e una tabella di marcia per i prossimi 10 anni che ha come obiettivo un migliore controllo dei mari e la gestione sostenibile della pesca nel Mediterraneo. Parteciperanno a questa conferenza di due giorni il commissario europeo per l’Ambiente, gli Affari marittimi e la Pesca, Karmenu Vella, i rappresentanti della Presidenza del Consiglio europeo, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite, la CGPM e l’ICCAT, oltre a diverse organizzazioni non governative e vari deputati.

Per saperne di più sulle raccomandazioni di Oceana per il Mediterraneo occidentale