Stretto di Sicilia: Oceana denuncia la passività dell’Italia nel contrasto alla pesca illegale
Press Release Date: May 12, 2015
Location: Madrid
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Marta Madina | email: mmadina@oceana.org | tel.: Marta Madina
Oceana chiede all’Italia di prendere misure contro la pesca illegale nello Stretto di Sicilia e appoggiare un piano di gestione per fermale la sovrapesca durante la riunione con Stati Membri che inizia oggi a Bruxelles. Questo piano sarà poi presentato a tutti i Paesi del Mediterraneo a maggio durante la 39esima Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo.
Secondo informazioni raccolte da Oceana, l’Italia sta bloccando tutte le possibili misure per recuperare in maniera efficace gli stock sovrapescati e prevenire la pesca massiva illegale di giovanili, catture che ammontano a oltre il 50% per la flotta italiana.
“Quest’anno gli scienziati hanno valutato che per il recupero della risorsa è necessaria una riduzione della pesca fino al 70% per specie come il nasello insieme alla protezione dei giovanili di nasello e gambero rosa” commenta Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana in Europa “domani le misure per recuperare gli stock potrebbero essere molto più stringenti e drastiche. Sta al Governo italiano e al settore intervenire ora. Una visione cieca volta a non intervenire si dimostrerà solamente una scelta dannosa.”
Nello Stretto di Sicilia le flotte italiana, maltese e tunisina pescano circa l’80% del gambero rosa del Mediterraneo ma oltre 75% delle barche operanti nello Stretto di Sicilia battono bandiera italiana.
Oceana esorta l’Italia a appoggiare un piano di gestione in linea con i vincoli della Politica Comune della Pesca e basato sui pareri scientifici così da consentire il recupero degli stock nello Stretto di Sicilia e garantire la sostenibilità della pesca sul lungo-termine.
Video: Il recupero degli stock commerciali del Mediterraneo attraverso la chiusura delle nursery
Mappa: aree di aggregazione di individui giovanili (nursery) nello Stretto di Sicilia