Contesto
Il Mar Mediterraneo è un hotspot di biodiversità, ma è anche la seconda regione più sovrasfruttata al mondo. Il Mediterraneo occidentale non fa eccezione: le popolazioni di merluzzo europeo e scampo sono in uno stato critico. Il piano pluriennale per il Mediterraneo occidentale contribuisce all’obiettivo dell’UE di sfruttare in modo sostenibile la vita marina in questo bacino. Tuttavia, Oceana ritiene che i Paesi non lo stiano attuando con l’urgenza necessaria e chiede loro di fare di più per recuperare le popolazioni ittiche e garantire la redditività a lungo termine del settore della pesca.
Secondo le stime di Oceana, il 60% delle popolazioni ittiche previste dal piano pluriennale del Mediterraneo occidentale è soggetto a pesca eccessiva. Tutte le popolazioni di merluzzo europeo, così come le popolazioni di scampo nel nord della Spagna, nel Mar Ligure e nel Tirreno settentrionale al largo dell’Italia, hanno raggiunto livelli così bassi e critici che presto potrebbero non essere più redditizie.
Per affrontare il problema della pesca eccessiva nel Mediterraneo occidentale, nell’ambito della Politica Comune della Pesca, l’Unione europea ha adottato nel 2019 un piano pluriennale per sei specie marine demersali (che vivono sul fondo del mare o in prossimità di esso). Questo piano contempla obiettivi e scadenze chiare per gli Stati membri interessati – Francia, Italia e Spagna – per garantire la pesca sostenibile di queste popolazioni al più tardi entro il 2025. Più precisamente, ciò significa ripristinare e mantenere le popolazioni al di sopra dei livelli noti come “rendimento massimo sostenibile”. Le sei specie demersali riguardano i gamberi viola, rosa e rosso, la triglia di fango, lo scampo ed il merluzzo europeo.
Merluzzo europeo (Merluccius merluccius) Scampo (Nephrops norvegicus) Triglia di fango (Mullus barbatus)
Gambero rosa (Parapenaeus longirostris) Gambero rosso (Aristaeomorpha foliacea) Gambero viola (Aristeus antennatus)
Le sei specie marine demersali del Piano pluriennale del Mediterraneo occidentale
© Scandinavian Fishing Year
I Paesi hanno introdotto misure per migliorare la situazione nella regione, come la riduzione del numero di giorni di pesca per i pescherecci a strascico, l’attuazione di misure tecniche per migliorare la selettività degli attrezzi e l’introduzione di nuove zone vietate alla pesca, nonché l’adozione di limiti di cattura per due specie di gamberi. Tuttavia, Oceana ritiene che i progressi nel raggiungimento della pesca sostenibile siano lenti e insufficienti e che i Paesi non riusciranno a rispettare la scadenza del 2025.
Oceana fa campagna affinché da un lato gli Stati membri promuovino una gestione sostenibile della pesca nel Mediterraneo occidentale e dall’altro la Commissione Europea applichi la normativa in modo efficace, tramite ulteriori riduzioni dello sforzo di pesca (giorni di pesca), una definizione di limiti di pesca realmente in linea con la scienza, e l’adozione di misure tecniche adeguate.
In particolare, Oceana sollecita Francia, Italia e Spagna a:
- Adottare misure di emergenza per il recupero delle popolazioni ittiche in stato critico
- Ridurre ulteriormente i giorni di pesca dei pescherecci da traino, in linea con il parere scientifico
- Migliorare la selettività degli attrezzi, in particolare al fine di ridurre le catture di individui sottotaglia, come il merluzzo
- Ampliare le aree vietate alla pesca a strascico al fine di proteggere gli habitat ittici essenziali – zone cruciali per la riproduzione, la nursery e l’alimentazione.
Oceana promuove una pesca sostenibile nel Mediterraneo occidentale e mira così ad influenzare gli annuali negoziati autunnali sulla definizione delle opportunità di pesca da parte degli Stati membri.