Oceana rivela documenti della Commissione Europea che provano la pesca illegale di pesce spada in Mediterraneao
Ispettori della pesca riportano lo sbarco e la vendita illegale di pesce spada del Mediterraneo fresco sul mercato italiano durante il periodo di chisura della pesca.
Nonostante la sovrapesca, l’UE si rifiuta di prendere misure atte al recupero del pesce spada in Mediterraneo
Mentre i rappresentati degli Stati Membri si incontrano a Bruxelles per discutere la posizione dell’UE sulla gestione di specie altamente migratorie quali tonno rosso e pesce spada, Oceana rivela un rapporto della Commissione Europea che prova come la flotta italiana clamorosamente violi le attuali misure internazionali di pesca in vigore per il pesce spada in Mediterraneo[i].
“L’UE dovrebbe essere la prima a richiedere all’ICCAT misure di gestione atte a garantire il recupero del pesce spada in Mediterraneo dal momento che detiene il 90% della flotta che pesca questo stock e ha un obbligo legale sancito dalla PCP di gestire gli stock a livelli che consentano di produrre il rendimento massimo sostenibile (MSY) entro il 2015 o il 2020 al più tardi” fa notare Maria Jose Cornax, responsabile per la campagna pesca a Oceana Europa. “Al contrario, questo rapporto mostra che l’UE – e l’Italia in particolare – pesca, sbarca e vende illegalemente questa specie già pesantemente sovrapescata”.
Secondo il rapporto, gli ispettori dell’UE in missione nelle regioni dell’Italia meridionale durante marzo del 2013 hanno riportato le seguenti infrazioni durante la chiusura della pesca, iniziata il primo marzo:
- Diffusa presenza di pesce spada del Mediterraneo sul mercato, sia di individui sottotaglia che adulti
- Sbarchi fino a 2 tonnelate al giorno per barca
- Mancanza di documenti necessari: logbook, dischiarazioni di sbarco
- Totale mancanza di interevnto da parte delle autorità deputate al controllo
Il rapporto prova la totale violazione della chiusura alla pesca del pesce spada in Mediterraneo nel mese di marzo: una misura internazionale giuridicamente vincolante stabilita nel 2011 dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (ICCAT). Inoltre, il rapporto mostra come la mancanta applicazione del regolamento favorisca l’entrata sul mercato locale di pesce spada pescato illegalmente a prezzi elevati fino a € 30/kg.
Il pesce spada in Mediterraneo è sovrapescato da oltre un decennio. Questo stock è pescato senza nessun limite di cattura da una flotta autorizzata di oltre 12,000 imbarcazioni di cui il 90% battono bandiera europea. Le chiusure temporali della pesca non sono sufficienti a consentire la ripresa dello stock, specialmente considerando che 75% delle catture sono composte da inidividui di pesce spada giovanili che non avranno mai l’opportunità di riprodursi.
Oceana esorta l’UE a proporre al prossimo meeting ICCAT misure in linea con l’obblighi legale dell’UE di raggiungere livelli di gestione della pesca sostenibili entro il 2015 o 20120 al più tardi. Se queste misure non vengono messe in atto e adottate all’ICCAT di quest’anno, non sarà possibile raggiungere questo obiettivo.
Dr. Ilaria Vielmini, scienziata marina a Oceana Europa: “E`ora evidente che le chiusure temporali alla pesca del pesce spada sono solo su carta. E’ arrivato il momento di mettere fine a questa farsa e introdurre un piano di gestione basato su limiti di catture e con un obiettivo di recupero chiaro. Altrimenti, la pesca non sarà mai correttamente regolamentata e il pesca spada del Mediterraneo non recuperarà mai”.
Il prossimo incontro ICCAT avrà luogo dal 10 al 17 novembre a Genova, Italia. Oceana parteciperà al meeting come osservatore per reclamare la gestione precauzionale di tonno rosso atlantico e mediterraneo, pesce spada mediterraneo e squali.
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Estratti dal Rapporto di Missione della CE IT-D2-2013-02-UA
[i] Oceana ha avuto accesso alla documentazione dopo richiesta accessed the documents dopo una richiesta di accesso alle informazioni alla DG MARE.