Oceana: L’ICCAT non può ignorare pescherecci pirati nelle acque di sua competenza
Imbarcazione pirata nell’area della Convenzione commuta l’identità con palangaro da tonno libico
Oceana ha chiesto alle 49 Parti Contraenti della Commissione internazionale che si occupa della gestione della pesca del tonno e di altri pesci pelagici dell’Atlantico e del Mediterraneo (ICCAT) di esaminare e prendere misure relative alla pesca IUU (pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata) nell’area della Convenzione ICCAT che coinvolge imbarcazioni pirate già inserite nella lista nera della Commissione per la conservazione delle risorse biologiche dell’Antartico (CCAMLR).
Lasse Gustavsson, Direttore Esecutivo di Oceana in Europa dichiara: “La pesca pirata è un crimine ambientale e danneggia i pescatori che operano correttamente. La pesca illegale è un problema che deve essere affrontato in maniera coordinata ed effettiva da tutte le Organizzazioni Regionali per la gestione della pesca (RFMO) e dagli Stati costieri. L’illegalità non ha confini geografici nè tantomento di specie. L’ICCAT deve guardare oltre la pesca ai tonni e sostenere gli sforzi per fermare la pesca IUU nell’Oceano Atlantico una volta per tutte”.
All’incontro annuale dell’ICCAT in corso questa settimana, Oceana ha riportato il caso di due pescherecci IUU, Snake (attualmente sotto il nome di Viking), e Itiziar II, nella lista nera CCAMLR da oltre un decennio per attività illegali nelle acque antartiche. Nel 2013, durante attività di pesca illegale, questi pescherecci hanno commutato l’identità con palangari battenti bandiera libica e registrati nella lista delle imbarcazioni da pesca autorizzate ad operare nell’area ICCAT, adottando quindi il numero IMO (l’identificativo unico delle imbarcazioni) e l’indicativo internazionale di chiamata. Secondo una “nota viola” di INTERPOL, Snake ha adottato l’identità di due diversi pescherecci con palangari da tonno battenti bandiera libica (Alnagm Al Sata and Al Fajr Almunir) per evitare di essere individuati. Sempre nel 2013, Oceana ha individuato Itiziar II nel porto di Mindelo (Capo Verde) usando un numero IMO di un terzo peschereccio libico con palangari da tonno, Al Shafq.
Nonostante il fatto che l’imbarcazione pirata Itizar II fosse attiva nell’area della Convenzione ICCAT nel 2012 e principio del 2013, e le possibili ripercussioni di questo su alcuni pescherecci registrati in ICCAT, l’ICCAT non ha ancora discusso nè preso misure per far fronte a questo problema.
Nell’ambito delle proprie competenze, l’ICCAT ha la gestione dei tunnidi e di altri pesci pelagici nell’Oceano Atlantico e Mar Mediterraneo. Oceana sta prendendo parte al meeting annuale dell’ICCAT a Genova come osservatore e invita le 49 Parti Contraenti dell’ICCAT a:
– Garantire che le quote del tonno rosso siano mantenute o stabilite secondo i limiti più cautelativi come consigliato dagli scienziati;
– Recuperare lo stock del pesce spada del mediterraneo attualmente sovrapescato;
– Adottare misure che vietino la pratica di tagliare le pinne agli squali nell’Oceano Atlantico e proteggere le specie di squali minacciate.
– Assicurare la piena conformità della pesca nell’area della Convenzione ICCAT.
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