Oceana avverte che la UE sta chiudendo un occhio sulla sovrapesca del pesce spada

 

Lo stock è per il 70% sotto livelli sostenibili e considerato sovrapescato dal 2003.

L’UE non agisce nonostante il 90% della flotta responsabile sia europea e il 60% italiana.

Oceana, l’organizzazione internazionale per la conservazione dell’ambiente marino, lancia oggi un allarme sulla riluttanza dell’Unione Europea nell’intraprendere misure per il recupero del pesce spada in Mediterraneo. Secondo la valutazione che gli scienziati hanno presentato quest’anno, lo stock è sovrapescato: la risorsa si è ridotta drasticamente dagli anni ottanta, precipitando ai livelli attuali ovvero 70% inferiori a quelli sostenibili.

Maria Jose Cornax, responsabile della campagna pesca per Oceana in Europa: L’Unione Europea sta palesemente ignorando il suo obbligo di gestire lo stock a livelli sostenibili entro il 2015, o il 2020 al più tardi. Non adottando misure ora l’UE reitera lo stesso e costoso errore che già portò lo stock del tonno rosso sull’orlo del collasso in passato.

In questi giorni l’UE sta negoziando la sua posizione per il prossimo meeting ICCAT (International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas) ovvero l’organizzazione responsabile per la conservazione dei tonni e delle specie affini. In questa occasione sarà deciso il futuro di specie altamente migratorie quali tonno rosso, pesce spada e squali. Mentre l’UE è stata sostenitrice del principio di precauzione nel negoziare le quote di tonno rosso negli ultimi anni ha invece fallito nel prendere un’iniziativa, anche sulle misure più elementari, per la gestione del pesce spada in Mediterraneo.

Attualmente questa specie è sovrapescata da una flotta eccessivamente gonfiata di oltre 12,000 imbarcazioni di cui 90% battono bandiera UE e 60% quella italiana. Le poche misure di gestione messe in atto ad oggi non sono sufficienti a consentire il recupero dello stock di pesce spada, in particolare considerando che il 75% delle catture sono composte da giovanili che non avranno mai l’occasione di riprodursi.

Dr. Ilaria Vielmini, scienziata marina presso Oceana Europa: Lo stock continua ad essere mal gestito nonostante decenni di sovrapesca. L’Italia, in quanto nazione che prevale in questa pesca e detiene la Presidenza dell’UE, ha un obbligo particolare di guidare il recupero di questa specie emblematica”.

Oceana sollecita l’adozione di un piano di gestione per il pesce spada in Mediterraneo che stabilisca limiti di cattura e quindi porti al ripristino dello stock a livelli sostenibili. Il 2014 è una finestra temporale cruciale per azioni volte alla gestione del pesce spada in Mediterraneo: l’ICCAT generalmente introduce nuove misure di gestione in corrispondenza della revisione scientifica dello stock e il comitato scientifico non valuterà lo stock prima del 2017.

Il prossimo meeting ICCAT avrà luogo a Genova il 10-17 novembre. Oceana parteciperà in qualità di osservatore e reclamerà la gestione precauzionale di tonno rosso atlantico e mediterraneo, pesce spada mediterraneo e squali.

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