La nuova proposta dell’UE non salva il Mediterraneo

 

Oceana lancia un appello all’UE per aumentare la profondità del divieto di pesca a strascico a 150 m durante tutto l’anno per invertire l’allarmante situazione di un mare sovrasfruttato.Il consiglio dell’UE inizia a dibattere oggi una nova proposta per un piano di gestione pluriennale degli stock ittici nel mar Mediterraneo occidentale. La nuova proposta della Commissione Europea per garantire il recupero di specie determinanti come il nasello, la triglia e i gamberetti, segue direttamente la dichiarazione ministeriale #MedFish4Ever del 2017. Tuttavia, al suo stato attuale, tale proposta non è sufficiente per contrastare l’uso di reti a strascico, principale nemico dell’ecosistema e della pesca artigianale della regione.Oceana esorta la UE ad aumentare la profondità del divieto di pesca a strascico passando dalla profondità attuale di 50 m a una profondità di 150 m durante tutto l’anno, invece di una profondità di 100 m per soli 3 mesi all’anno (dal 1º maggio al 31 luglio), come proposto nella comunicazione della Commissione. Inoltre, per garantire l’accesso preferenziale dei metodi di pesca con scarso impatto, questa misura dovrebbe garantire la protezione degli habitat sensibili, come letti mäerl e habitat coralligeni, e le aree essenziali per il novellame, fondamentali per la ricostituzione degli stock.“Il piano proposto permette agli attrezzi da pesca più distruttivi di continuare ad operare nel Mediterraneo sugli stessi fondali di pesca delle attività di pesca artigianale con scarso impatto, socialmente ed economicamente rilevanti per le comunità locali” – avverte Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana in Europa. “Inoltre, il piano perpetua un sistema di gestione della pesca che si è dimostrato un completo fallimento: basato sul controllo dello sforzo di pesca, vale a dire i giorni in mare, invece che sui limiti di cattura, che hanno portato alla ricostituzione degli stock in altre acque europee.Il Mare Nostrum si trova in una situazione critica, in quanto più del 90% degli stock ittici è attualmente soggetto a sovrasfruttamento e alcuni stock ittici rischiano il tracollo totale.La Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio della UE sono responsabili dell’applicazione di un piano che garantisca una gestione nuova e migliore del mar Mediterraneo per rispettare l’impegno legale della Politica comune della pesca di porre fine all’eccessivo sfruttamento ittico entro il 2020.#StopOverfishing #CFPreality #MedFish4Ever